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18/07/2016

Monteleone Ecologica
Biodidiverso

di Umberto Mastromartino

MONTELEONE, COSÍ PICCOLO, COSÍ BIODIVERSO

 

Monteleone di Puglia è uno di quei borghi resistenti dove altezza e dimensioni contano.

850 metri sul livello del mare per 1.021 abitanti a cavallo tra Puglia e Campania, protagonisti il 23 agosto del 1942 della prima rivolta popolare e “rosa” contro il regime fascista. Furono soprattutto le donne ad abbattere alcuni simboli della dittatura, poi finirono in carcere: ne parlò Radio Londra.

La dura economia di guerra obbligava a “mangiare quello che si produceva nell’orto e nelle masserie”. È questo uno dei tasselli della conservazione della biodiversità in questo straordinario angolo pugliese. Accanto a questa trasmissione di semi si pone il gran lavoro sulla “Biodiversità Orticola dei Monti Dauni” compiuto dal Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente (SAFE) dell’Università di Foggia all’interno del progetto BiodiverSO. Lavoro che sarà presentato sabato 23 luglio a partire dalle ore 17:30 nella sala convegni dell’Edificio Strategico dal responsabile del progetto BiodiverSO, il prof. Pietro Santamaria dell’Università Aldo Moro. La prof.ssa Giulia Conversa dell’Università di Foggia illustrerà in particolare gli aspetti riguardanti “gli ortaggi antichi del territorio dauno”. L’edificio strategico, realizzato con criteri eco-sostenibili, ospita l’istituto comprensivo “Alessandro Manzoni” ed è stato realizzato su progetto architettonico di Torricelli associati nel 2006, situandolo in vico II-Rione Paglia. BiodiverSO ha consentito di ri-scoprire le antiche varietà locali degli ortaggi della Puglia conservatesi meglio proprio nei piccoli Comuni, dove il rapporto tra centro abitato e agricoltura è tuttora vivo e saldo.

I comuni come Monteleone sono scrigni di biodiversità agraria che l’Unione europea ha deciso di tutelare proprio perché minacciata su gran parte del proprio suolo. BiodiverSO, progetto inserito nel Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Puglia, ha risposto magnificamente a questa esigenza; non solo individuando oltre 100 varietà orticole pugliesi “dimenticate” ma anche inserendole in un Almanacco che resta il segno tangibile del lavoro svolto. Tra le varietà daune riscoperte l’aglio e la cima di rapa di Anzano, la fava e l’aglio di Accadia, il pomodoro, la cipolla rosa, l’aglio, la cima di rapa, i peperoni “corna di capra” di Monteleone, il pomodoro a sole e lo scalogno di Panni ed infine il pomodoro “prunill” di Orsara.

Il lavoro scientifico in campo e nei laboratori non sarebbe stato possibile senza i bio-patriarchi, i contadini che hanno capito l’importanza delle specie locali adattatesi al clima e alle particolarità dei suoli, e ne hanno custodito i semi e le tecniche di coltivazione. La serata del 23 luglio sarà l’occasione per premiare alcuni di loro che nella Capitanata, e in particolare sui Monti Dauni, hanno scongiurato il rischio della scomparsa di queste varietà orticole.

Saranno presenti il sindaco di Monteleone, Giovanni Campese, l’Assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, il presidente di Confagricoltura Foggia, Giuliano Onofrio, e il presidente del Gal Meridaunia, Alberto Casoria.

BiodiverSO però non è solo accademia, è anche comunità.  Seguiranno in Villa Comunale, dopo il termine del convegno, la presentazione dal vivo delle “Antiche varietà dei Monti Dauni”, la mostra fotografica di BiodiverSO, a cura di ECO-logica, società di ingegneria ambientale ed architettura del paesaggio, gli stand enogastronomici con i prodotti tipici locali ed il “Gianni Micciola Quartet” di musica jazz.


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